Viva Arte Viva
In tutti i sensi. Muffe e opere che si formano, si deteriorano o cambiano forma al trascorrere del tempo. Nel padiglione della Georgia c'è una casa in legno, trovata nei boschi e riscostruita all'Arsenale, dove una pioggia proveniente dal soffitto bagna continuamente, consumandole, le assi di legno e la mobilia della casa. L'opera, di Vajiko Chachkhiani, vuole essere un omaggio alla forza d'animo e allo spirito di adattamento che il popolo georgiano ha dimostrato nonostante invasioni e dittature per raggiungere la democrazia. Alla Biennale di Venezia succede questo e tanto altro.
Le meraviglie dei Giardini e dell'Arsenale. Un must-to-do per chi vuole entrare in un mondo sorprendente di colori, luci, suoni e immagini visive di ogni parte del mondo. L'arte che diverte e al tempo stesso fa ragionare sulla società contemporanea. Un'arte che pone l'attenzione sull'essere umano e sulla sua più intima natura riportandola al primo posto.
Sculture giganti di una delicatezza incredibile, suoni sciamanici e video di dragqueen, luci al neon, reti e fili che percorrono intere navate, materiali poveri e ricchi di significato, esposizioni in cui il protagonista è l'osservatore stesso. In questo viaggio non manca nulla. Nemmeno il pranzo con l'artista (grazie Tintin Wulia).