Silvia Rossi
Lugo, Ravenna, 1978
'm a graphic designer, an activity that always allows me to develop creativity and ideas. I started painting almost out of necessity, it was a way of expressing my emotions by exploring other one and freeing myself from rules, constraints and limits, leaving my creativity where it wanted. I love what the eye does not see. That "something hidden" that creates depth and interest. I explored unlikely scenarios combined abstract elements with realistic figures, deers and antelopes but also palms and elements that I use to symbolize human being and life situations.
Inspirated by many artists, places and travels I make around the world, I brought my art to a more intense and intimate level through a search for the sublime, for what is lost to sight and that there is only one look, a combination of wonder and wonder with a sort of restlessness and tension that shakes the mind of the observer. Peaceful landscapes always with something mysterious and inexplicable, a scenario of perfect life that is not as perfect as it seems. Stimulating the mind of the observer to a more deep and psychological approach is the goal of my paintings: far glimpse what is human reality, the most obscure and profound feelings that are not seen immediately but which, now more than ever, current they are part of everyday life such as loneliness, a sense of estrangement, mental limits, restlessness and comfort zone cages.
The attempt, the desire, the constant search for freedom from any scheme in real life is what I want represent when I paint.
While feeling the need to let go of the color to the only free gesture of the brush, the attraction continues for the lines and the geometries in those paintings where I represent the cities, the metropolis full of people in their microworlds where only the window lets the light enter in. And there I lose myslef in a tangle of thin colored lines that are never perfect like reality is and they never are without my presence.
Sono graphic designer, attività che mi permette continuamente di maturare creatività ed idee. Ho cominciato a dipingere quasi per necessità, è stato un modo di esternare le mie emozioni esplorandone altre e liberandomi da regole, costrizioni e limiti lasciando andare la mia creatività dove voleva. Amo quello che l’occhio non vede. Quel “qualcosa di nascosto” che crea profondità e interesse. Ho esplorato improbabili scenari combinano elementi astratti con figura realistiche, specialmente cerbiatti e antilopi ma anche palme ed alberi che diventano simboli costanti di essere umani e situazioni di vita.
Ispirata da molti artisti, luoghi e viaggi in giro per il mondo, ho portato la mia arte a un livello più intenso e intimo attraverso una ricerca del sublime, di ciò che si perde di vista e che c'è solo uno sguardo, una combinazione di meraviglia e stupirsi con una sorta di inquietudine e tensione che scuote la mente dell'osservatore. Paesaggi tranquilli sempre con qualcosa di misterioso e inspiegabile, uno scenario di vita perfetta che non è così perfetto come sembra. Stimolare la mente dell'osservatore ad un approccio più profondo e psicologico è l'obiettivo dei miei quadri: intravedere lontano cos'è la realtà umana, le sensazioni più oscure e profonde che non si vedono subito ma di cui, ora più che mai, attuali fanno parte della vita quotidiana come la solitudine, un senso di straniamento, limiti mentali, irrequietezza e gabbie della zona di comfort.
Il tentativo, il desiderio, la continua ricerca di libertà da ogni schema nella vita reale è ciò che voglio rappresentare quando dipingo.
Pur sentendo l’esigenza di lasciare andare il colore al solo gesto libero del pennello continua l’attrazione per le linee e le geometrie in quei dipinti dove rappresento le città, le metropoli piene di gente nei loro micromondi dove solo la finestra lascia entrare la luce. E li mi perdo in un intreccio di sottili linee colorate mai perfette come la realtà e mai senza la mia presenza.