L'arte della Biennale

Viva Arte Viva

In tutti i sensi. Muffe e opere che si formano, si deteriorano o cambiano forma al trascorrere del tempo. Nel padiglione della Georgia c'è una casa in legno, trovata nei boschi e riscostruita all'Arsenale, dove una pioggia proveniente dal soffitto bagna continuamente, consumandole, le assi di legno e la mobilia della casa. L'opera, di Vajiko Chachkhiani, vuole essere un omaggio alla forza d'animo e allo spirito di adattamento che il popolo georgiano ha dimostrato nonostante invasioni e dittature per raggiungere la democrazia. Alla Biennale di Venezia succede questo e tanto altro.

Le meraviglie dei Giardini e dell'Arsenale. Un must-to-do per chi vuole entrare in un mondo sorprendente di colori, luci, suoni e immagini visive di ogni parte del mondo. L'arte che diverte e al tempo stesso fa ragionare sulla società contemporanea. Un'arte che pone l'attenzione sull'essere umano e sulla sua più intima natura riportandola al primo posto.

Sculture giganti di una delicatezza incredibile, suoni sciamanici e video di dragqueen, luci al neon, reti e fili che percorrono intere navate, materiali poveri e ricchi di significato, esposizioni in cui il protagonista è l'osservatore stesso. In questo viaggio non manca nulla. Nemmeno il pranzo con l'artista (grazie Tintin Wulia).

Damien Hirst e il suo tesoro

La grande arte – o la buona arte – è quella che, quando la guardi e ne fai esperienza, ti rimane nella mente. Non penso che l’arte concettuale e l’arte tradizionale siano così diverse. C’è arte concettuale noiosa e arte tradizionale noiosa. La grande arte è quella che non ti fa smettere di pensare, dopodiché diventa memoria.
— Manuale per giovani artisti. L'arte raccontata da Damien Hirst

Conosco l'arte di Damien Hirst da tante letture, interviste e foto e dall'ultimo libro "Manuale per giovani artisti" dove il suo modo di parlare e raccontare l'arte ha sicuramente favorito una sorta di stima nei suoi confronti. Non avevo mai visto una sua personale dal vivo, poter vedere il suo famoso squalo, la stanza di Pharmacy e trovarmi di fronte ai suoi spot paintings rimane ancora uno dei miei propositi. Avevo letto che la mostra veneziana era completamente diversa da tutti i lavori precedenti di questo artista così discusso, quindi, incuriosita da quello che sarebbe stato, non ho avuto dubbi e sono andata.

Descrivere la mostra di Damien Hirst a Venezia è un pò come svelare il finale di un film e rovinerebbe la sorpresa e l'esperienza di un vero e proprio viaggio tra opere monumentali e piccoli tesori trovati in fondo al mare. Diciamo che lo "show" così atteso tra Palazzo Grassi e Punta della Dogana ha confermato le aspettative inoltre la location di Venezia è di quelle importanti e il girovagare tra le sale del palazzo patrizio sbirciando fuori dalle finestre e vedere ill Canal Grande è già di per se emozionante.

La mostra è qualcosa di incredibile ma va vista con attenzione e senza cercare tante informazioni se non sull'artista e la sua arte. Indispensabile il libro guida da prendere all'ingresso ma soprattutto il tempo per non perdere neanche i più piccoli dettagli.

Tra serpenti, nudi di donne, ori e animali quello che ricordo è il sorriso divertito che mi ha accompagnato una volta uscita ad ammirare la laguna da Punta della Dogana. Indimenticabile e absolutely to do!

Treasures from the Wreck of the Unbelievable

Palazzo Grassi, Punta della Dogana 09/04 - 03/12/2017